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Azienda Agricola Fiamberti Giulio festeggia 200 anni…divini

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Azienda Agricola Fiamberti Giulio festeggia 200 anni…divini

L’Azienda Agricola Fiamberti 1814-2014 festeggia orgogliosa il traguardo dei 200 anni di produzione vinicola nell’Oltrepò Pavese.
Per solennizzare questo fantastico compleanno ecco spuntare due nuovi vini intitolati duecentoannidivini: un Rosso Riserva 2007 Oltrepò Pavese D.O.C. ed un Pinot Nero Metodo classico Oltrepò Pavese D.O.C.

Quale piazza migliore per celebrare questo importante traguardo se non quella di Vinitaly?
L’Azienda Agricola Fiamberti vi aspetta al Vinitaly, padiglione Palaexpo, stand B5.
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Ed ora duecento anni di storia raccontati da Giulio Fiamberti:
La storia della mia famiglia si intreccia da sempre con quella di Canneto Pavese e della produzione del vino in Oltrepò Pavese. Già nella seconda metà del 1500 abitavamo nel paese allora conosciuto come Montù de Gabbi, in frazione Croce sulle colline già note per la produzione di uva.
Un ramo dei Fiamberti si sposta nella prima metà del 1700 in quella che diverrà la sede ancestrale della famiglia, la casa-cascina Caristoro. Qui ha inizio la nostra attività oltre che l’ampliamento dei terreni avvenuto tramite acquisizioni per lo più da nobili locali, i Rota Candiani.
Proprio con il primo atto di compravendita ritrovato, l’acquisto della vigna Solenga 1 per mano di Giovanni Fiamberti nel 1814, decidiamo di datare l’inizio ufficiale della nostra storia come Azienda Vitivinicola.
Verso la fine del 1800 si costruisce la parte più residenziale del complesso oltre ad ampliare le cantine e le strutture necessarie alla vinificazione.
Alla morte di Giuseppe Fiamberti2, nel 1909, la Famiglia possiede già i cru Solenga, Varesella, Caccialupo, Montebruciato e Peloni tra i comuni di Stradella e di Canneto Pavese, nuovo nome dell’ex Montù de Gabbi, modificato alla fine dell’800 in onore del proprio prodotto più noto in Italia ed all’estero: il “vino di Canneto”.
Ambrogio Fiamberti3 e il figlio Pietro4, il mio bisnonno, nei primi anni del secolo scorso si scontrano con le difficoltà dell’epidemia di fillossera della vite, che depaupera il patrimonio viticolo della zona, e con la tragedia della Iª Guerra Mondiale5. Eppure già negli anni ‘20 riescono a vendere il proprio vino anche in Svizzera6 e a ricominciare a imbottigliare negli anni ’30. In seguito Pietro deve affrontare anche la IIª Guerra Mondiale e le difficoltà di una regione che per ultima vede la fine delle ostilità.
Mio nonno Giuseppe7 nel secondo dopoguerra crea il primo marchio aziendale8 e aumenta sia la parte fondiaria, acquistando la Costa Paradiso, il Chiozzo e la Sacca Bassa, che la struttura commerciale.
Le cantine sotto Caristoro, nonostante ulteriori ampliamenti, non sono più sufficienti alla produzione e dal 1957 al 1964 si affitta l’antica Cantina Sociale di Canneto Pavese, edificio del primo ‘900, fino alla conclusione delle attuali strutture in zona Chiozzo.
Nascono le prime eccellenze aziendali, i rossi Monte Acutello9 e Solenga 10, ancora non legate alle DOC. Solo nel 1960 con l’ideazione del Consorzio Vini Tipici dell’Oltrepò Pavese si decide di eseguire i primi controlli e nel 1963 si creano i disciplinari delle Denominazioni.
Negli stessi anni Giuseppe e Ambrogio11, mio padre, iniziano ad usare come marchio aziendale lo scudo araldico di famiglia, il Leone Rosso12.
Negli anni ’70 arrivano molte novità. Dopo l’ampliamento delle cantine nel 1976, si produce il primo Metodo Classico e nel 1977 la prima Bonarda rifermentata in autoclave.
L’inizio degli anni ‘80 vede la nascita della prima linea di spumanti charmat e metodo classico, una nuova linea di etichette più accattivante e alcuni accorpamenti fondiari.
Nel 1985 Ambrogio lancia la linea Prestige o le Vigne, produzioni di qualità, identificate alla francese con la singola vigna d’origine. Il successo è evidente e porta la Famiglia-Azienda negli anni ‘90 ad acquisire una sempre maggiore riconoscibilità e valenza.
In questi anni la partecipazione a fiere e concorsi internazionali apre il campo a riconoscimenti ambiti e prestigiosi e la presenza sulle guide più qualificate del settore.
Nell’ultimo decennio del secolo scorso nasce il progetto Buttafuoco Storico, fortemente voluto da Ambrogio. Si acquista la Sacca del Prete e si ristruttura Caristoro realizzando una moderna cantina di invecchiamento e la sala di degustazione.
Tra la fine degli anni ‘90 ed i 2000 inizio a dare il mio contributo13.
Negli ultimi 14 anni abbiamo lavorato, come sempre, in molti campi:
nel 2010 ristrutturiamo la sede operativa del Chiozzo realizzando un ampliamento dei magazzini, seguito, nel 2012, dalla riconfigurazione dell’accoglienza e degli uffici dirigenziali.
In vigna accorpiamo ai nostri cru altri piccoli appezzamenti e nel 2009 reimpiantiamo dopo 80 anni la vigna Solenga, utilizzando dal 2007 come base per il nostro Buttafuoco Storico la vigna Sacca del Prete, progettata dal 1994 per questo scopo.
Dal 2007 sposiamo la DOCG Oltrepò Pavese Classico e il Progetto Cruasè.
Nascono nuovi prodotti e nuove idee: Bakus, Blend, il vino Kosher
Sul fronte della comunicazione operiamo il rebranding aziendale semplificando il marchio e riorganizzando le linee di prodotti arrivando alla nascita della linea la Famiglia in esclusiva per la ristorazione.
Oggi dopo più di duecento anni di vini siamo qui per ringraziare tutti coloro che ci hanno preceduto e che hanno contribuito a creare la barca sulla quale oggi siamo timonieri, augurandoci di lasciare una rotta salda come quella che abbiamo trovato.
Il vino è storia e geografia liquida e non si fa senza terreno e tradizione.
Chi beve i nostri vini sappia da dove vengono.
Con gratitudine
Giulio Fiamberti